Oltre cento anni fa, precisamente il 14 gennaio 1893 “alle ore 11 del mattino” come si legge nell’atto del Regio Notaro Dante Volpi, nasceva ufficialmente il Consorzio Agrario di Parma. Padri spirituali furono il “cattedratico” e pioniere della moderna tecnica colturale Prof. Antonio Bizzozzero, che ne elaborò lo statuto e che lo diresse per quasi quarant’anni, e l’Ing. Cornelio Guerci, deputato al Parlamento e consigliere della Cassa di Risparmio di Parma, banca che ne assecondò l’iniziativa.
Gli inizi non furono facili: per la prima volta bisognava combattere contro l’incomprensione e la paura che la sola parola “cooperazione” incuteva in gran parte della classe agricola. La sottoscrizione dell’atto costitutivo fu dunque veramente un atto di fede da parte dei primi agricoltori-pionieri che, pur tra enormi difficoltà, riuscirono a tenere fede ai dodici punti programmatici contenuti nello statuto, attuali ancora oggi, dopo oltre cento anni.
Punti programmatici che vanno, oggi come ieri, dall’assistenza tecnica al sostegno finanziario agli agricoltori, dalla gestione degli ammassi all’attività di ricerca e sperimentazione, dalla valorizzazione delle produzioni agricole alla fornitura degli strumenti e dei mezzi necessari alle coltivazioni ed agli allevamenti; macchine ed attrezzature agricole, concimi, sementi, fitofarmaci, mangimi, il tutto tenendo presenti le esigenze dettate dalla particolare vocazione agroalimentare di Parma.
Cominciò così il lungo cammino del Consorzio Agrario di Parma: vi furono anni felici ed altri meno, ma il Consorzio superò indenne le crisi e le difficoltà dovute anche a particolari momenti storici che si trovò ad attraversare.